La parodontite, conosciuta anche come piorrea, è un’infezione, più o meno grave, che colpisce e danneggia il parodonto, cioè i tessuti e le strutture che sostengono i denti: gengive, osso e legamenti parodontali.
Se trascurata e non curata opportunamente, può evolvere dal primo stadio (semplice gengivite), fino a diventare paradentosi (che si manifesta con la perdita, in tempi più o meno rapidi, dei denti.
Perché è importante rivolgersi al dentista già dai primi sintomi?
Per poter intervenire tempestivamente senza consentire alla patologia di raggiungere la sua fase più acuta.
Parodontite: una, nessuna, centomila
Proprio così, non esiste una sola forma di parodontite.
Questa malattia, infatti, può colpire con velocità e intensità diverse e possiamo distinguere fra tre tipologie:
– parodontite cronica o apicale: caratterizzata da una perdita lenta dei tessuti e spesso associata a considerevoli depositi di tartaro e placca batterica all’interno del cavo orale del paziente. Può manifestarsi già nel periodo adolescenziale come gengivite, progredendo lentamente e peggiorando nei periodi di riduzione delle difese immunitarie.
Attenzione al fumo! (altro fattore di rischio da non sottovalutare);
– parodontite aggressiva: caratterizzata dalla rapida perdita di tessuto (gengiva), spesso si manifesta in pazienti con età inferiore ai 30 anni. Tendenzialmente si presenta in forma localizzata colpendo in particolar modo primi molari e incisivi;
– parodontite ulcero-necrotica: caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, si manifesta prevalentemente nei giovani dei Paesi in via di sviluppo, in concomitanza a malattie sistemiche come AIDS, leucemia, morbillo, varicella e tubercolosi. Altri fattori scatenanti sono: malnutrizione, fumo, stress e depressione.
Le principali cause:
- mancata o scarsa igiene orale quotidiana;
- conseguente accumulo di placca batterica;
- insorgenza del tartaro.
Benché possano contribuire anche fattori soggettivi di vario genere, legati allo stato e alle caratteristiche dell’organismo del paziente, la malattia parodontale è determinata soprattutto dalla mancanza di una corretta prevenzione dentale.
I principali sintomi della parodontite sono:
– il sanguinamento delle gengive;
– l’ipersensibilità dentale al caldo e al freddo;
– il dolore e l’ipersensibilità alle gengive;
– la sensazione di avere i denti che si muovono;
– la sensazione di avere i denti che cambiano posizione;
– l’alitosi.
In presenza di uno o più sintomi, è necessario contattare subito un dentista specializzato.
Meglio prevenire…
Fin dall’infanzia, è possibile prevenire la parodontite, contrastando l’insorgenza dei suoi principali sintomi.
Scopriamo come:
– sottoponendosi a sedute di igiene professionale periodiche e continuative, almeno una volta all’anno;
– praticando, dopo ogni pasto, una corretta igiene dentale domestica;
– favorendo l’utilizzo di uno spazzolino a setole morbide per evitare di irritare le gengive;
– evitando di fumare;
– utilizzando un collutorio ad azione antisettica e alternando dentifrici ad effetto sbiancante con altre paste più delicate;
– prestando particolare attenzione ai sintomi della malattia senza sottovalutarli.
…che curare
La terapia consiste in alcune sedute di igiene professionale (detartrasi) e in alcune sedute più approfondite che consentono la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro. Nei casi meno gravi, questa terapia è sufficiente.
Diversamente, sarà necessario ricorrere a interventi chirurgici, che agiscano sul rimodellamento osseo.
Vi sono molte tecniche di incisione per quel che concerne gli interventi chirurgici moderni e ognuna di esse punta ad essere il meno aggressiva possibile.
- La chirurgia ossea resettiva, ad esempio, modella l’osso di sostegno ed elimina il tessuto infiammatorio consentendo un’efficace rimozione del tartaro presente sui denti.
- La chirurgia rigenerativa, invece, permette di far ricrescere nuovo tessuto attraverso innesti di biomateriali o membrane specifiche. L’innesto di tessuto molle viene utilizzato quando le gengive ritirate non riescono più a tornare allo stato iniziale. In questo tipo di intervento viene prelevato un po’ di tessuto molle dal palato e viene posizionato dove necessario affinché il tessuto compromesso si ripari.
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